Dubbi sul ministro dell’Economia Giovanni Tria :”ma questo a chi risponde” ?


La solenne bocciatura senza condizioni dell’ipotesi dei “Minibot”, proposta dall’economista della Lega Claudio Borghi (e da Alberto Bagnai) e votata dal Parlamento, ha suscitato forti sospetti fra esponenti della Lega e dei 5 Stelle sul reale ruolo esercitato nel governo dal ministro Tria e di quali siano i suoi veri referenti.
“A chi risponde il ministro Tria “?, Si è chiesto anche Alessandro Di Battista, scrivendo una sua nota su Facebook.
L’ex deputato del M5S., su Facebook, scrive: “È evidente che le imprese (a cominciare dalle piccole e medie imprese) che vantano crediti con la pubblica amministrazione hanno tutto il diritto di essere pagate in fretta. Io, a meno che il ministro Tria, in pochissimi giorni, non trovi una soluzione alternativa reputo molto intelligente la proposta dei minibot”.
Scrive Di Battista: “A chi risponde il ministro quando dice: ‘Non tratteremo il tema dei minibot a livello di governo’. Me lo sto domandando. Non risponde certo ai suoi elettori dato che Tria non ha mai preso un voto. Non risponde neppure al Parlamento e dovrebbe farlo dato che, fino a prova contraria, viviamo in una Repubblica parlamentare e non risponde neppure alle due forze politiche che hanno fatto nascere questo governo sulla base di un contratto”.

In effetti in una pagina del contratto risulta scritto nero su bianco che, ..”per saldare i debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese si parla di utilizzare ‘strumenti quali titoli di stato di piccolo taglio’, ovvero i minibot”.
“Se Tria ritiene di dover rispondere al commissario Moscovici, invece che al Parlamento ed al popolo italiano, allora ce ne faremo una ragione”, conclude Di Battista.
L’economista Nino Galloni, uno dei teorici di questi titoli, ha smentito le affermazioni di Mario Draghi in quanto ha ribadito che i MiniBot non sono nè valuta nè debito.
I MiniBot? Afferma Galloni, sono stati congegnati come mezzi di pagamento fiduciari: chi li riceve lo fa di propria volontà. Cioè: un creditore (un’azienda in difficoltà, che attende di essere pagata da una pubblica amministrazione) può accettare questi minibot, a saldo parziale o totale del suo credito. Non costituiscono debito in quanto sono titoli di pagamento a valere su debiti già maturati e contabilizzati dalla pubblica amministrazione.

Alessandro Di Battista

Non si può quindi dare torto a Di Battista il quale, finalmente, rientrato dai suoi viaggi latinoamericani, inizia a calarsi nella realtà dei problemi che sta affrontando questo governo ed il Movimento 5 Stelle, in pauroso calo di consensi a seguito delle sue ambiguità e delle sue contraddizioni.
Forse arriva il momento della verità ed i “finti sovranisti” nel governo, nello scontro che si avvicina con i poteri forti della UE e del potere bancario, in occasione del documento del programma economico, dovranno calare la maschera e dichiarare da che parte stanno.

Luciano Lago

8 thoughts on “Dubbi sul ministro dell’Economia Giovanni Tria :”ma questo a chi risponde” ?

  1. Perché, ancora non avete capito da che parte stanno ? Ma come si vede lontano un miglio che sono PD con una casacca diversa ma di uguale politica. Sveglia ingenui, non basta la fregatura che ci ha mollato Grillo, vi serve di vedere ancora da che parte stanno. Ha ha ha ha

  2. ” Gli uomini al Potere non hanno a che fare soltanto con I Governi I Re con I ministri Ma Anche con le societa’ segrete.All’ultimo momento esse possono annullare Qualunque accordo .Possiedono Agenti ovunque,agenti senza scrupoli che arrivano fino all’assassinio .Esse possono se lo giudicano conveniente scatenare un Massacro ” Benjamin Disraeli primo ministro inglese

  3. poche chiacchiere; non c’è bisogno del governo, la legge può farla il parlamento.ma bisogna sbrigarsi perché la magistratura cercherà di falcidiare i ranghi della maggioranza.

  4. Solo giochetti da travaso di voti, ora dal M5S alla Lega, dopo dalla Lega al M5S, sino a quando non trovano nuove scatole da poter contenere la rabbia del popolo. Perchè in Occidente scelgono soprattutto giovani in politica? Chiaro, sono persone in formazione facilmente malleabili e modellabili pronti a tutto anche di bruciarsi la carriera, ma intanto notorietà, soldi. Giovani che dal nulla governano uno Stato…..ma se uno di questi giovani decidesse di fare il bene dell’Italia ecco che in TV avrebbe la strada sbarrata….ed i suoi voti un ricordo del passato, perchè non esisterebbe, se i media non lo invitassero, zero visibilità.
    Prima comandano i Media, dopo la Magistratura, quando si muovono simultaneamente questi poteri potrebbero distruggere un sovranista puro o monarchico.

  5. Questa specie di papera umanoide, all’economia, è la garanzia imposta al governicchio finto rivoluzionario dai criminali euroglobalisti troika giudei,. attraverso il loro basista istituzionale, l’infame mattarella che ha siostituito l’altrettanto boia napolitano.
    E’ evidente a chi risponde!
    Sono domande da fare?
    Piuttosto, la presenza della papera umanoide serva della troika nell’esecutivo, in posizione strategiga, la dice lunga sul governicchio “di distrazione di massa” sega e 5stalle.

    Cari saluti

  6. Visto che anche lei orso e’ arrivato alla Sacrosanta verita che Tutto e’ in mano al buon volere degli ebrei mi sa dire xche’ il Suo guru e maestro costanzo preve ciurlava nel manico ? Forse per paura ? Allora meglio I’ll discepolo orso che almeno non ha peli sulla lingua quando c’e’ da accusare gli Ebrei Quella Razza ripugnante di Usurai e depravatori di popoli che contamination tutti I popoli

  7. Stanno dalla parte dei giudais boia faus! Ci vuole così tanto da capire??!!! Vogliono l’Italia in mano a dei traditori come Tsipras che ha ridotto la Grecia a una colonia crucca con Soros che ha acchiappato decine di immobili alla faccia delle masse rincoglionite che non hanno più la fiducia, la forza e la convinzione di ribellarsi. L’invasione è agli inizi, quando avremo milioni di negher sarà meglio tingerci con il lucido da scarpe per non essere sgozzati dai selvaggi al soldo di ong, Gino Strada, Lerner, Soros e gli innominabili

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