DRONE “PREDATOR B MQ-9A” ITALIANO PRESUMIBILMENTE ABBATTUTO SULLA LIBIA (FOTO)


Secondo quanto riferito da fonte libica, un veicolo aereo senza equipaggio (UAV) Predator B MQ-9A dell’Aeronautica Militare italiana è stato abbattuto il 20 novembre sulla città di Tarhunah, nella Libia occidentale.

Fonti libiche hanno pubblicato diverse foto che mostrano il relitto dell’UAV abbattuto. Le insegne dell’Aeronautica Militare Italiana sono chiaramente visibili sulle ali dell’UAV.
Una fonte dell’Esercito nazionale libico (LNA) ha riferito al quotidiano al-Marsad che l’esercito ha abbattuto l’UAV credendo che questo fosse gestito dall’aeronautica turca. Queste affermazioni non sono state ancora verificate.

L’MQ-9 Predator B, presentato da General Atomics nel 2007, ha un raggio di azione di oltre 1.800 km e una autonomia fino a 14 ore.
L’Italia ha acquistato sei UAV MQ-9A dagli Stati Uniti nel 2008 e nel 2009. Nel 2015 Washington ha approvato un accordo relativo all’integrazione delle armi sul predator italiano B.

L’MQ-9A italiano è gestito dalla 32 ° Stormo Wing dell’Aeronautica Militare Italiana, che ha sede presso la base aerea di Amendola (FG) nell’Italia sud-orientale. Gli UAV hanno preso parte all’intervento guidato dalla NATO in Libia nel 2011.

Ala del drone dell’Aeronautica italiana

Nota: L’Intevento militare italiano, effettuato nel 2011 mediante l’aviazione e le basi militari messe a disposizione delle forze NATO, contribuì al rovesciamento del regime del colonnello Gheddafi (brutalmente assassinato ) e ha prodotto il conseguente caos e guerra civile in Libia, tuttora in corso. Da quell’intervento derivò una grande ondata di migranti e profughi che, via mare, si sono diretti a decine di migliaia verso le coste del sud Italia, alimentando un traffico di clandestini che ha fatto arricchire le mafie internazionali che gestiscono tale traffico.

Fonte: South Front

Traduzione e nota: Luciano Lago

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