Donetsk sotto le bombe e senza approvvigionamento idrico

Di Eliseo Bertolasi
Susseguono senza tregua i bombardamenti sulla città di Donetsk, più intensi in alcuni giorni più blandi in altri. Vivere sotto il costante pericolo di finire sotto una bomba, purtroppo, fa parte della quotidianità nella vita degli abitanti di Donetsk.
Nonostante in tutta la città non ci sia luogo dove si possa escludere il pericolo di finire casualmente sotto una bomba, i quartieri più colpiti rimangono prevalentemente quelli più periferici come il Kievskij e il Petrovskij più prossimi alle linee ucraine. I bollettini giornalieri, infatti, mostrano su questi quartieri la maggior incidenza di colpi.
Ma c’è anche la città di Gorlovka che continua a soffrire a causa di questa situazione. Gorlovka è diventata la città martire, la città simbolo della tragedia di questi otto anni di guerra.

Da quasi tre mesi la città di Donetsk si trova anche in piena emergenza idrica. Nella città di Slavjansk, a Nord, ancora sotto il controllo di Kiev, le formazioni ucraine hanno distrutto le pompe delle stazioni di filtraggio e tolto l’elettricità alle stazioni di pompaggio del canale Severski-Donetsk. Questo canale partendo dal fiume Donets occidentale ha sempre fornito di acqua la città di Donetsk.
In precedenza non è mai stato bloccato dall’Ucraina poiché nella sua rete distributiva riforniva anche la città di Mariupol. Ora, dopo il passaggio di Mariupol alla Repubblica Popolare di Donetsk, ecco il tentativo da parte di Kiev di “assetare” di mettere sotto scacco con l’emergenza idrica la città di Donetsk.
Accadde lo stesso nel 2014 in Crimea quando Kiev dopo l’annessione della penisola alla Russia bloccò il canale che partendo dal Dnepr nell’oblast di Cherson assicurava rifornimento idrico alla penisola. Una delle prime mosse dell’Operazione Speciale Militare russa in Ucraina è stata appunto la presa e la riapertura di questo canale.
Solo dopo la completa presa di Slavjansk, sarà possibile ripristinare le stazioni di pompaggio e di filtraggio ora fuori uso.
Le fonti alternative di acqua sono assai limitate, per cui tutta la città di Donetsk è sotto uno stretto regime di razionamento: solo qualche ora di sera, e non tutti i giorni. Gli abitanti si arrangiano come possono: riempiono contenitori e cercano di tenere in casa almeno lo stretto necessario per dissetarsi e per le operazioni igieniche di base.
Tutti si rendono conto che la soluzione del problema non sarà a breve termine.
Tuttavia, anche questo ennesimo sacrificio non riuscirà a scalfire la forza di volontà e il coraggio della popolazione di Donetsk determinata ad andare avanti fino alla piena acquisizione dei territori previsti nei confini della Repubblica Popolare di Donetsk e di poter determinare il proprio futuro sulla propria terra.
Anzi ora c’è ancora più ottimismo di prima. La speranza di arrivare all’indipendenza e di vivere in pace, che in questi otto anni ha sempre animato il cuore della popolazione del Donbass, dall’inizio dell’Operazione Speciale Militare russa e dal riconoscimento da parte di Mosca delle due Repubbliche del Donbass la DNR e la LNR si è trasformata in certezza piena.
Il futuro è stato tracciato, tutti sanno che indietro, se mai ci fosse stata questa svolta, non si tornerà mai più. C’è l’azione e l’aiuto attivo della Russia: aiuto militare e grandi opere di ricostruzione già iniziate.
Nonostante le bombe, nonostante l’emergenza idrica.. questo entusiasmo, questa consapevolezza traspare ogni qual volta con gli abitanti di Donetsk si parla della situazione e del futuro che li aspetta.

Non mancano le forme di solidarietà spontanea anche da parte di semplici cittadini della Russia, tante, innumerevoli.. tra queste, quella di un gruppo di cantanti che dalla Ciuvascia, una Repubblica della Federazione Russa, capitale Cheboksary, si sono recati a Donetsk in maniera autonoma, a loro spese, percorrendo migliaia di km. rischiando la loro stessa vita, per esibirsi ed esprimere la loro vicinanza e il loro affetto alla popolazione del Donbass. Ecco questa è l’anima russa. La Russia è un paese multinazionale: tante le nazioni ma uno solo il Paese.
Corrispondenza di Eliseo Bertolasi
Mi spiegate come può considerarsi buona la situazione in Ucraina se dopo 5 mesi vengono ancora bombardati i territori delle 2 regioni separatiste. Se non ci sarà un cambio di passo da parte dei Russi con altri tipi di armamenti questa operazione durera veramente anni senza portare a nulla. Conta solo vincere.
Ma come mai da Febbraio che e’ iniziato l’attacco russo, gli ucraini sono ancora a ridosso del Donbass ?
Dovrebbero essere gia’ spazzati via da mesi dalla potenza i del fuoco russo. Qualcosa non torna.
Anch’io me la auguro, ma onestamente mi sembra che molto spesso il Saker, con tutto il rispetto per le sue conoscenze strategiche e militari, si faccia prendere un po’ la mano da un entusiasmo incontrollato, come se dall’altra parte ci fossero solo un mazzetto di soldatini di stagno che non hanno nessuna carta in mano.
La madre degli italiani idioti, ignoranti ritardati mentali al cubo Filo-USA non cessa mai di partorire !!!!
Finché il criminale regime Nazista Ucraino riceverà continue forniture di nuove armi USA-UK-UE-NATO che aumentano sempre più il loro raggio di azione è logico che gli Ucraini continueranno a colpire i territori INDIPENDENTISTI !
La soluzione è una sola : la Repubblica di Venezia fin da quando era una Città-Stato appena nata circondata da potenti feudi suoi nemici colpiva i suoi nemici anche se erano molto più forti di lei e li colpiva nel loro territorio !
In parole povere la Russia deve fornire armamenti bellici moderni a lungo raggio ai due Stati che si sono resi indipendenti !
Se fossi a capo dello Stato Maggiore della Crimea Indipendente è avessi le armi idonee a colpire qualche grossa base militare USA-UE-UK-NATO da buon Veneziano DOC non mi farei molti problemi a far saltar in aria qualche base militare USAF -UK-UE-NATO anche Navale .
Dopo aver colpito con una azione fulminea devastante le nazioni Occidentali che riforniscono gli Ucraini automaticamente cesserebbe l” invio di armi Occidentali a lungo Raggio !
La Russia per ragioni politiche o per ragioni di scuola militare preferisce non fornire armamenti moderni alle due Repubbliche Indipendentiste e presumo che blocchi pure ogni azione militare giudicata dai Russi troppo avventata che però se ben pianificata potrebbe impedire agli Ucraini di bombardare le due Repubbliche !
P.S.
La Russia dovrebbe lasciare alle due Nuove Repubbliche che si sono rese indipendenti ampia autonomia decisionale militare in maniera che possano effettuare interventi militari navali-terrestri-aerei PREVENTIVI anche a lungo raggio sia sul territorio Ucraino sia altrove !
Un piccolo esercito di Autonomisti ben organizzati decisi a tutto e con un minimo di attrezzature moderne militari ti può colpire anche la Capitale USA se fosse necessario per la loro LIBERTA ” E INDIPENDENZA !
Stanno per arrivare sul campo di battaglia Ucraino ben 300 Droni Iraniani con raggio di azione di circa 800 km che faranno piazza pulita delle armi Occidentali e dei soldati Ucraini !
Se oggi 1000 soldati Ucraini e stranieri muoiono sul campo di battaglia con l” arrivo di questi Droni predatori Iraniani che possono distruggere intere colonne corazzate Ucraine sia di notte sia di giorno le perdite Ucraine saranno di 3000 mila soldati morti al giorno !
Si da una bella sfoltita alla sovrappopolazione mondiale !