Da Villa Panphili i messaggi di Conte e soci sempre più scollati dalla realtà

di Luciano Lago

Si poteva prevedere che, nell’atmosfera ovattata e distesa della quiete che circonda la storica villa romana (Villa Panphili), il premier Giuseppe Conte, immedesimatosi nel suo ruolo di “salvatore della patria” avrebbe iniziato a delirare come in una parte in commedia.
Qualcuno ha provato anche a tirarlo per la giacca per svegliarlo ma lui nulla, ha continuato nei sui discorsi deliranti dipingendo una realtà immaginaria, buona per i messaggi della RAI, la TV di regime, che cerca di tranquillizzare gli italiani ed assicura che “tutto andrà bene”, che l’Europa (la UE) ci assiste e che presto ci sarà una pioggia di miliardi sul sistema economico italiano che ristorerà le imprese sull’orlo del fallimento e le famiglie in seria difficoltà.
Lui Conte non ha dimestichezza con i numeri, con le regole economiche e con la contabilità di Stato, questo si vede, ma ha ricevuto assicurazioni e incitamento dai suoi referenti della UE, del FMI e della BCE, di tranquillizzare, di svolgere il ruolo del “rassicuratore” per l’opinione pubblica e bisogna dire che si è perfettamente immedesimato in tale ruolo.


D’altra parte di sua iniziativa, in precedenza, aveva già inviato messaggi rassicuranti tre mesi fa, quando aveva detto che avrebbe messo in moto tutta la “potenza di fuoco” del sistema Italia erogando 450 miliardi destinati alle imprese per fare fronte all’emergenza del blocco economico.
Come farete? Gli avevano chiesto i giornalisti in conferenza stampa. “Ma attraverso le banche naturalmente”, aveva risposto. E’ lapalissiano: i soldi sono nelle banche, lo stato darà loro disposizione di erogare prestiti a tutti.
In modo quasi incredibile, Conte in quella occasione ha ignorato totalmente i regolamenti bancari, l’obbligo di malleva, la legge fallimentare (che responsabilizza i funzionari di banche per l’erogazione di prestiti ad aziende in bancarotta). Nel suo “mondo dorato” Conte ritiene che un suo decreto risolva tutto.

Puntualmente si è rivelato che i soldi non sono arrivati nella stragrande maggioranza dei casi e che le imprese sono alla canna del gas, in particolare quelle del settore turistico, viaggi, ricezione alberghiera, esercizi commerciali nelle città turistiche, ecc..
Conte non si è perso d’animo e dopo pochi giorni ha esclamato: “Ho trovato la soluzione: ci salverà l’Europa“! Subito dopo ha iniziato a descrivere la realtà illusoria dei “pilastri europei” che verranno in soccorso dell’Italia con generosi prestiti e finanziamenti, come il “Recovery Found”, il “Sure” e la BEI.
Ancora un volta Conte ha ignorato la realtà, ovvero che queste sono “scatole vuote” che non dispongono di fondi e che tali fondi devono essere reperiti sul mercato attraverso erogazioni degli stessi stati europei. Il sistema prevede che l’Italia fornisca buona parte di questi fondi e la UE li conferisce sotto forma di prestito, vincolato però alle condizioni ed alle riforme del sistema economico, tributario e pensionistico che lor signori della Commissione Europea imporranno al paese. Un grande business, non c’è dubbio nella mente distorta dei filo europeisti ad oltranza, appalusi da quelli di “più Europa”.


Conte aveva già dimostrato la sua scarsa conoscenza degli apparati dello Stato quando aveva fatto scrivere le centinaia di pagine del decreto rilancio, una inesplicabile serie di provvedimenti con dentro tutto e il contrario di tutto, inclusi gli incentivi per i monopattini e le nomine di comodo di gregari e consulenti. Si era però dimenticato dei regolameti applicativi che ancora oggi devono essere scritti e pubblicati. Ma si sa che lui è così, Conte, che volete mai, il “ragazzo” è leggermente scollegato dalla realtà e vive nel suo mondo illusorio.
Altrettanto è destinato ad accadere per le misure concordate con l’Europa , dove Conte finge di non capire che i nordici della UE, olandesi Finlandesi intesta ed anche quelli dell’Est (gruppo Visegrad) hanno già messo i paletti per l’Italia: niente prestiti a fondo perduto e tutto con garanzie di riforme e precise misure di rientro.
Ma Conte questo non lo vuole sentire, lui si trova bene fra gli arazzi e i giardini ben curati di Villa Panphili e gli piace pavoneggiarsi fra gli importanti ospiti, anzi, se non fosse per le misure di distanziamento, si allungherebbe volentieri nel baciamani alle signore, la Ursula von Der Leyen, la Christine Lagarde e la Kristalina Georgieva, la nuova direttrice operativa del Fondo monetario internazionale . Conte è fatto così: a lui piace fare “public relations” con i potenti della UE e delle Istituzioni finanziarie, può tornare sempre utile per la carriera professionale.

Conte esperto nel baciamano ale signore


Ci sarebbe quindi un gigantesco problema di liquidità per far ripartire il paese e per evitare la bancarotta delle imprese ed il conseguente arrivo dei “liquidatori “sul mercato italiano a fare incetta di imprese e proprietà messe all’asta dalle procedure fallimentari.
Tuttavia che si vuole mai da Conte il quale ha già comunicato di non voler sentire queste verità sgradevoli e che stridono con il suo mondo di fantasia. Oltre tutto lui adesso è impegnato a verificare i sondaggi ed ha una forte tentazione di fare un suo partito, qualora non gli dovesse venire offerto un rincarico dal PD e soci. L’avvocato è furbo e in molti l’avevano sottovalutato.

Meglio mettersi al sicuro e contrattare prima che la situazione scivoli verso una crisi di governo. Conte è sicuro di avere delle buone carte in mano, al contrario del paese Italia che le sue carte se le è giocate già tutte e rischia il commissariamento dellaTroika.
Forse anche per Conte arriverà l’ora dell’amaro risveglio.

4 thoughts on “Da Villa Panphili i messaggi di Conte e soci sempre più scollati dalla realtà

  1. Esimio Luciano, la verità è una sola: possono agire come vogliono con un popolo che merita di essere sodomizzato h 24

  2. Dal panfilo Britannia alla Villa del panfilo, i Traditori della Patria danno il colpo di grazia al nostro Paese.

  3. cosa ci si può aspettare da uno il cui unico interesse è mantenere stretto il potere e la carica.
    Inoltre se guardiamo i suoi consiglieri e collaboratori brilla per fantasia il “grande fratello” Casalino
    che ha creato un palcoscenico illusorio dove l’attore Conte si muove.

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