Così Obama vuole adesso che si intreccino discussioni con Putin sulla SIria?

by  Finian Cunningham

Così Obama vuole adesso che si intreccino discussioni con Putin sulla Siria?
Dopo oltre un anno di una continua campagna di demonizzazione della Russia definita come una “minaccia per la pace mondiale”, all’improvviso gli Stati Uniti cambiano atteggiamento e vogliono intrattenere conversazioni con Mosca riguardo alla Siria.

Gli USA con il presidente Barack Obama ed il suo omologo russo Vladimir Putin hanno stabilito di incontrarsi a New York per impostare delle conversazioni al margine della riunione dell’Assemblea Generale della Nazioni Unite. I due leaders si riuniranno il lunedì 28 di Settembre, lo hanno confermato i portavoce di entrambi i paesi.  Che cambiamento rispetto alle grossolane bizze di Obama verso il Presidente russo!


Il segretario di Stato USA John Kerry ha parlato a Londra lo scorso fine settimana ed è sembrato dire che bisogna cercare “obiettivi comuni” con la Russia ed cercando un terreno comune per sconfiggere il gruppo del terrore jihadista dell’ ISIS o Stato Islamico in Siria.

Tuttavia soltanto la scorsa settimana, prima di questi avvenimenti, il Presidente Obama aveva condannato la Russia per il fatto che questa aveva intensificato il sostegno militare al suo alleato da lungo tempo, la Siria. Obama aveva detto “che l’aiuto militare russo era condannato al fallimento”.
All’improvviso sembra che si sia verificato un cabiamento di tendenza, il New York Times ha informato di come Washington abbia teso la mano a Mosca per coordinare le azioni in Siria ed evitare una “escalation accidentale”.
Obama sembra essere stato “istruito” dal suo Defence Secretary Ashton Carter per aprire il dialogo con il suo omologo russo Sergei Shoigu per una «deconfliction» in Siria. Era la prima volta da più di un anno che non si verificava un incontro tra questi militari di alto livello dei due paesi per dialogare tra loro. Il contatto era stato previamente interrotto da Washington dopo l’ultima accusa fatta alla Russia di “annessione della Crimea” nel marzo del 2014.

Circa tre anni fa il Presidente russo Vladimir Putin aveva espresso un commento profetico sulla politica estera, che è molto rilevante riguardo ai recenti avvenimenti in Siria. Allora Putin disse: “tutto quello che facciamo si deve basare sui nostri stessi interessi nazionali e sui nostri obiettivi, non nelle decisioni che altri paesi ci impongano. La Russia viene trattata con rispetto quando è forte e rimane ferma sui propri piedi”.

Detto e fatto. Nel corso di più di quattro anni, dal Marzo del 2011, la Russia ha visto gli Stati Uniti ed i suoi clienti lacerare la Siria mediante una guerra occulta per ottenere un cambiamento di regime contro il presidente Bashar al-Assad. La narrativa occidentale “di voler appoggiare l’insurezione per la democrazia” (fornita dai media come Il New York Times, la BBC, la CNN, Reuters, Le Monde, Repubblica, Il Corriere della Sera, La Stampa, ecc..) è un insulto all’intelligenza. Le informazioni filtrate attraverso l’Ambasciata russa a Damasco rivelano che Washington stava cecando di ottenere un cambio di regime in Siria contro l’alleanza con i russi e gli iraniani fin dal 2006.

Il ruolo di Washington, che patrocinava deliberatamente i gruppi degli jihadisti islamici come capo dei tagliagole dello Stato Islamico, è stato fondamentale nell’impresa criminale di rovesciare il governo della Siria. Il fatto che, per causa di questo guerra occulta in Siria, circa 260.000 persone siano morte e 7 milioni di altre persone siano rifugiati con immani distruzioni nel paese rappresenta un’altra abominevole violazione del diritto internazionale commesa da Washington in una litania di crimini imperialisti in tutto Medio Oriente.

Il rinnovato appoggio della Russia al principio di questo mese per il governo di Assad in Siria, senza dubbio ha sorpreso Washington ed i suoi vassalli occidentali. Si è trattato di una prova di grande realismo. Gli Stati Uniti ed i loro clienti si sono incartati loro stessi nelle contraddizioni sostenendo di operare in Siria nella lotta contro il terrorismo , mentre invece stanno utilizzando il terrorismo per un cambio di regime. Quando la Russia ha fatto valere le sue ragioni -di voler aiutare il proprio alleato nella lotta contro il terrorismo,- allora all’mprovviso l’Occidente ha inciampato nelle sue contraddizioni.

Questa la precedente affermazione di un precetto strategico di Putin: “La Russia viene trattata con rispetto quando è forte e rimane ferma sui propri piedi”.

La reazione istintiva di Washington è stata quella di protestare per le misure presa dai russi, ma allora non poteva manifestare una opposizione credibile visto che si presuppone che se anche la Russia va a combattere il terrorismo. Inoltre tutto quello che sta facendo la Russia è perfettamente legale in quanto è un alleato bilaterale di vecchia data della Siria, un paese sovrano, ed è conforme al diritto internazionale.
Quando John Kerry parla degli USA e della Russia che hanno “obiettivi comuni” nel momento di sconfigere il terrorismo in Siria, le parole altisonanti del diplomatico americano suonano in modo falso e cinico, visto che quello che realmente vogliono gli Stati Uniti è incastonare la Russia in una apparente Alleanza contro il terrorismo il cui obiettivo permanente è quello del cambiamento di regime in Siria.
Questo è il luogo dove entrano in gioco le arti oscure americane e britanniche dell’inganno. Questo è il modo in cui la BBC ha informato circa il proigramma di Kerry: “nell’arco delle conversazioni tenutesi a Londra (con il segretario agli esteri britannico Philip Hammond), Kerry ha dichiarato: “quello che ha descritto come il nuovo atteggiamento della Russia nella lotta contro i miliziani dello Stato Islamico, potrebbe essere una opportunità per spingere verso una soluzione politica”.

Quella della “soluzione politica” è una cornice insinuata da Washington e dal suo fedele socio britannico per cui l’obiettivo della eliminazione di Bashar al-Assad dal potere si deve mettere sul tavolo dei negoziati. Tuttavia perchè dovrebbe essere messo questo risultato sul tavolo dei negoziati? perchè le autorità di USA e Gran Bretagna insistono nella deposizione di Assad- a parte la loro arrogante presunzione di autorità- Kerry è arrivato a dire con apparente sincerità: “Noi siamo disposti a negoziare. E’ disposto a negoziare realmente Assad? La Russia è preparata per portarlo al tavolo dei negoziati?” Questo come se la Russia possa essere trattata come una specie di sbirro che viene spinta dai padroni occidentali per portare la testa di Assad su di un piatto d’argento.
L’arroganza di Kerry e del suo omologo britannico è sorprendente. “La Russia è pronta per portare Assad al tavolo?” Come se la Russia fosse al loro servizio. Kerry ed Hamond affermano che Assad debba ritirarsi e trascurano il fatto che il popolo siriano ha rieletto Bashar al-Assad come presidente nel 2014 con una schiacciante maggioranza. La doppia legge angloamericana sembra ofrire una magnanima foglia di fico del suo schema di cambio di regime dicendo che, il ritiro di Assad “non deve essere fra un giorno o un mese….Deve esistere un processo per cui tutte le parti devono unirsi per arrivare ad una intesa di come si possa ottenere la soluzione migliore”.

Quale processo? Chi lo dice? Chi sono gli americani ed i britannici per determinare “un processo per cui tutte le parti debbano unirsi per arrivare ad una intesa”? Chi necessita di un processo quando l’obiettivo è quello di sconfiggere il terrorismo e, come Mosca ha detto chiaramente, il governo siriano di Bashar al-Assad è la principale forza contro questo tipo di terrorismo?

La linea di fondo è quella che gli angloamericani ed i britannici vogliono un cambio di regime in Siria con le buone o con le cattive. Non lo hanno ottenuto fino ad oggi con la loro guerra criminale occulta, ed adesso Washington e Londra vedono una opportunità di legare la Russia in un “processo politico” con il pretesto di sconfiggere i terroristi, terroristi che l’Occidente ed i suoi clienti regionali in prima battuta hanno scatenato in Siria. Il portavoce del Pentagono, Ashton Carter ha riferito al “Guardian” che, nelle conversazioni con Sergei Shoigu, la presupposta lotta al terrorismo in Siria andava ad essere condizionata con un obiettivo politico più ampio. Carter ha segnalto che “la sconfitta dei terroristi deve assicurare una transizione politica che sono due obiettivi che si devono perseguire nello stesso tempo”.

Nonostante questo, aggiunge il “Guardian”,” la Casa Bianca ha avvertito Mosca controp la possibilità di raddoppiare la permanenza di Assad”.

Il New York Times amabilmente, per quanto inavvertitamente, descrive più in largo il vero proposito del repentino desiderio di Washington di far partecipare la Russia ai negoziati sulla Siria. Tuttavia mentre le conversazioni da militare a militare sono di portata limitata, i funzionari hanno indicato che l’obiettivo maggiore era quello di far entrare la Russia in un processo politico che da ultimo dovrebbe sostituire il governo della Siria di Assad, un antico alleato del Cremlino. Ne ha informato il “Times”.

¿Washington e Londra realmente pensano che Mosca sia tanto stupida?

L’Ucraina e la Siria sono parte di una continua guerra occulta degli USA e dell’Occidente per debilitare, isolare e destabilizzare la Russia . L’occidente ha distrutto l’Ucraina e la Siria per arrivare alla Russia. Adesso, come Putin afferma gli interessi della Russia in Siria, in Occidente improvvisamente si riscopre la “diplomazia”. Tuttavia ancora l’Occidente opportunista cerca di intavolare accordi con la Russia per ottenere meglio l’obiettivo del suo programma di affossare la presenza russa in Siria per acelerare il cambio di regime contro Bashar al-Assad.

Si può credere all’arroganza del mostruoso programma della cricca di potere di Washington? Quante vittime e quante distruzioni ha prodotto fino ad ora?
La Russia non necessita di approvazione, consultazione o “alleanza” con Washington ed i suoi vassalli occidentali. Secondo Putin la Russia deve affermare i propri interessi strategici con fiducia e senza la mediazione tossica della “cricca” di Washington.
Che Washington partecipi, se vuole, ma deve farlo  alle condizioni di Mosca.

Fonte: Information Clearing House

Traduzione: Luciano Lago

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