Conte, Speranza e soci preparano il blocco delle attività e il coprifuoco esteso nelle città e campagne d’Italia

di Luciano Lago
Il governo Conte, per contrastare la pandemia, studia per una stretta che possa bloccare movida, aperitivi, ristorazione, bar, birrerie, parrucchieri, estetisti e saloni di bellezza; cinema e teatri, paestre ; sale gioco e Bingo.
Numero chiuso nelle case private (6 persone massimo) vietate feste, festini, coktail, assembramenti, manifestazioni, sport di gruppo, canti di gruppo, balli di gruppo, processioni, sagre, festival e cortei di qualsiasi tipo.
Si sanno già in anticipo quali saranno alcune di queste misure che saranno ufficializzate nel fine settimana, massimo Lunedì.
Orari limitati alle 21,00 o alle 22,00 per i locali di ristorazione, secondo gli esercizi, vietato circolare senza meta dopo tali ore, controlli nelle strade, nelle piazze, nelle strutture pubbliche, nei club privati, nei club priveè, nei piano bar, con l’esercito per le strade e posti di blocco ovunque. Vietatissime la vendita degli alcolici dopo le 21,00 e gli assembramenti davanti a bar e ristoranti.
Favorite dalle nuove disposizioni le grandi multinazionali come Amazon, Google e similari per la vendita on line e per il telelavoro. Favorite le case farmaceutiche che producono ansiolitici e calmanti la cui richiesta è in forte incremento.
Penalizzate le famiglie numerose, gli esercenti, i ristoratori, albergatori, pizzaioli, gelatai, baristi, commercianti e ambulanti.
Il grido di dolore delle categorie colpite non smuove Conte e Speranza che si dimostrano irremovibili, dietro le indicazioni ricevute dai consulenti scientifici del governo.
Mobiltate le forze dell’ordine per reprimere possibili proteste dei cittadini e studiato un piano di interventi a mezzo droni ed elicotteri per individuare e bloccare eventuali contravventori, dissidenti e marciatori solitari che vogliano avventurarsi dopo il coprifuoco per le strade.
I porti restano però aperti per altri sbarchi di migranti desiderosi di approdare sulla penisola. Il Vaticano ha fermamente richiesto tale misura al governo di Roma e Bruxelles è d’accordo.

Tutta l’Italia attende l’ennesimo DPCM per sapere cosa ci attende.
Il governo Conte a corto di cassa (non ci sono soldi) mentre si attendono i “fantasmagorici” fondi europei del Recovery Found , su cui la Commissione Europea deve ancora mettersi d’accordo e reperirli, studia di ricorrere a nuove tasse mentre il commissario Gentiloni da Bruxelles propone di rimettere l’IMU sulla prima casa per reperire forndi e il PD riaffaccia l’idea di una patrimoniale.
Esclusa la possibiltà di risarcire gli esercenti che saranno costretti nuovamente a chiudere, dopo aver investito sulla riqualificazione dei loro locali, a seguito delle disposizioni date da governo e regioni. Emerge l’amara verità: non ci sono i soldi per risarcire tutti.
Si prevede una marea di fallimenti e di cassa integrazione per i dipendenti di questi esercizi e non è chiaro come si potrà affrontare la crisi se non ricorrendo ad interventi esterni di investitori tedeschi, arabi o cinesi che vogliano acquistare ai saldi le attività fallite e rimetterle in funzione dopo la crisi con proprietari stranieri, quasi sicuramente multinazionali.
Alcuni fra i principali porti, come Trieste e Taranto, sono già stati venduti (ai tedeschi e cinesi), rimagono da vendere per fare cassa, Venezia, Genova e Bari. Il governo spera di ricavare risorse da queste alienazioni. Se necessario si inizierà a vendere qualche isola, in predicato le Tremiti, l’Isola d’Elba o Pantelleria. Sarà necessario tuttavia ipotecare altre e numerose proprietà pubbliche fra cui musei, palazzi antichi e castelli per reperire risorse.
Tutto questo sarà necessario per far rimanere l’Italia nel sistema euro, da cui il Governo e le centrali di Bruxelles, di Berlino e Francoforte, non consentono l’uscita dell’Italia che danneggerebbe gli interessi della Germania, della Francia e di altri paesi del nord Europa.

Sotto accusa l’incompetenza del governo che non ha preparato un piano, a differenza di quanto avenuto in altri paesi, per fare fronte a questa seconda ondata già prevista. Si rivela l’inadeguatezza della classe dirigente di questo paese i cui esponenti sono del tutto inadatti al ruolo che dovrebbero svolgere. L’improvvisazione regna sovrana e i litigi fra gli esponenti governativi sono continui mentre il paese affonda.
Tanto meno si capisce quali siano i criteri a cui si sono affidati i tecnici e consulenti scientifici del governo per decretare chiusure e blocchi: perchè chiudere parrucchieri ed estetiste e lasciare aperte metropolitane affollate e autobus strapieni nelle ore di punta. Perchè fa chiudere le attività alle 21,00 o 22,00 per evitare che il virus giri la notte. Chi ha stabilito che il virus sia nottambulo?
Queste domande si affacciano sulla bocca di tutti mentre le TV di regime continuano a sciorinare il loro triste elenco di contagiati, ammalati, ricoverati, ospedalizzati, deceduti e del numero di tamponi fatti.
La psicosi dilaga ma l’unico pensiero che circola nella mente di molti italiani è quello del ………”io speriamo che me la cavo”.