Come l’Occidente ha steso a terra l’Ucraina per utilizzarla contro la Russia di Putin

Secondo un articolo pubblicato su “The Week” dall’analista Ryan Cooper, gli Stati Uniti e la NATO hanno sempre trattato l’Ucraina con disprezzo e hanno fatto promesse vuote invece di fornire un aiuto sostanziale.
“Le false amicizie e le promesse vuote hanno posto le basi per l’invasione russa del paese slavo che faceva parte dell’URSS. Se la Russia di Putin attacca, una delle cause principali sarà la pasticciata incompetenza diplomatica degli Stati Uniti e dei loro principali alleati in Europa occidentale”, scrive Cooper.
Secondo l’autore, le nazioni occidentali hanno ripetutamente sollevato l’ira di Putin usando l’Ucraina per istigare una guerra per procura, ma si sono rifiutate di dedicare il denaro o la forza militare per difenderla effettivamente.
Lo stesso autore ricorda che, quando ci fu la crisi finanziaria globale causata dalla deregolamentazione occidentale nel 2008, questa aveva colpito l’Ucraina in modo particolarmente duro, perché il paese aveva ingenti debiti denominati in valuta estera. Con l’implicito sostegno degli Stati Uniti, l’Unione Europea aveva offerto un prestito pietosamente inadeguato di 610 milioni di euro, insieme a requisiti per una brutale austerità. Come scrive lo storico Adam Tooze nel suo libro “Crashed” , “C’erano oligarchi ucraini con fortune personali più grandi di queste cifre”.
Putin allora aveva controproposto un prestito di 15 miliardi di dollari, come tentativo di allontanare l’Ucraina dall’orbita occidentale. I gruppi ucraini liberals e pro-UE, temendo l’egemonia russa sul paese e sostenuti dalle potenze occidentali, lanciarono una “rivoluzione colorata” (pilotata da CIA e servizi occidentali) che ha estromesso l’ex presidente eletto, installato un governo golpista e firmato l’accordo con l’UE. In risposta, Putin ha reintegrato la Crimea con un referendum popolare e questo ha determinato un conflitto a fuoco nell’Ucraina orientale che è continuato fino ad oggi.
In breve, scrive l’autore, le potenze occidentali hanno ripetutamente usato l’Ucraina per “far sanguinare il naso” a Putin, ma non le hanno dato le risorse che sarebbero state necessarie per stringere un buon accordo con l’Occidente, né hanno assunto un impegno militare sufficiente per dissuadere la Russia.
La NATO estende questa combinazione di arroganza e incompetenza verso Russia e Ucraina. Lo scopo dichiarato dell’organizzazione del trattato era contrastare l’Unione Sovietica e contenere la diffusione del comunismo internazionale. Nessuno di questi esiste da 30 anni, eppure la NATO ha continuato ad espandersi senza pensare negli anni ’90 e 2000 . Nessuno sembrava considerare se la Russia potesse avere l’idea che la NATO fosse ancora un’alleanza anti-russa, né che Mosca potesse avere ragioni comprensibili per preoccuparsi di una presenza militare occidentale in Ucraina (alle sue frontiere), osserva l’analista.

Il comportamento degli stati occidentali non è l’unico fattore qui, ovviamente, sostiene Cooper e si lascia andare a considerazioni circa il carattere dittatoriale di Putin e l’ambizione del presidente russo di reintegrare alla Russia alcuni degli ex stati dell’ex URSS. Naturalmente Cooper tralascia la volontà degli USA di disintegrare la Russia mediante la sobillazione interna, cosa che è ormai provata e documentata ed a cui Putin si oppose decisamente mandando all’aria i piani di Washington (N.d.R.).
Inoltre l’autore cita il fatto che la Russia oggi è più piccola di quanto non fosse dalla metà del XVII secolo fino al 1991, e che gran parte dell’Ucraina era inclusa sia nel vecchio impero russo che nell’Unione Sovietica, portando a una credenza apparentemente ampiamente condivisa tra i russi nazionalisti che l’Ucraina sia un legittimo possesso russo (come il Texas o la California sottratti dagli USA al Messico N.d.R.).
Inoltre, come sottolinea anche Damon Linker, collega dell’autore, l’Europa ha un disperato bisogno di gas russo per far fronte a un inverno insolitamente freddo e a una carenza globale di energia. Gli Stati Uniti sono distratti dai disordini interni, dalla pandemia di COVID-19 e dal rischio di collasso delle loro stesse istituzioni. Putin, ritiene l’autore, probabilmente non avrà un’opportunità migliore nella sua vita per annettersi l’Ucraina.
Peccato che il Cooper, dopo aver riconosciuto onestamente le cause della crisi, si contraddica nelle previsioni, visto che ha ben descritto la situazione di uno stato fallito ma ritiene poi che questo stato, rigettato dalla UE e dagli USA, se lo debba accollare la Russia, contro il suo interesse. Putin sarebbe uno stupido nel progettare questa annessione e, se si muove militarmente, questo è dovuto soltanto in riferimento all’aggressività della giunta ucraina e della NATO e per la necessità di tutelare l’incolumità dei russi del Donbass, (questo fattore Cooper non lo menziona).

Ma non è tutta la storia, riconosce Cooper. Dalla caduta dell’URSS, l’Occidente ha trattato l’Ucraina con spaventosa negligenza o come un giocattolo imperialista. Sono stati gli economisti e i governi occidentali, schiavi del dogma neoliberista, a spingere per la privatizzazione clamorosa dei beni ucraini negli anni immediatamente post-sovietici. Ciò ha creato una catastrofe economica e una vera piaga della corruzione dalla quale il Paese deve ancora riprendersi.
L’autore prevede che l’Ucraina possa seguire la stessa sorte disastrosa riservata all’Iraq, distrutto dalle guerre americane e dalle false promesse, tanto da argomentare alla fine: “gli Stati Uniti e l’Europa occidentale non sono disposti a mettere in prima linea i propri soldati per difendere l’Ucraina. Per questi paesi, il conflitto è un problema minore rispetto all’ascesa della Cina, alla pandemia in corso, ai cambiamenti climatici e a molto altro. Eppure, invece di affrontare questo fatto in modo onesto e trasparente, le potenze occidentali – e in particolare gli Stati Uniti – si rifiutano continuamente di ridurre le loro perdite, smettere di aguzzare Putin e cercare una sorta di distensione. L’Ucraina ne pagherà le conseguenze”.
La verità è venuta fuori nella fase finale della sua analisi.
Fonte: The Week
Traduzione e commenti di Luciano Lago
Come al solito gli analisti americani che pure vorrebbero essere obiettivi come mister Cooper, commettono sempre lo stesso errore, cioè quello di mischiare inevitabilmente l’acqua santa con l’acqua da bidè. Forse si sforzano anche, di farci credere, o almeno tentano di farlo, che quel che dicono è la sacrosanta verità, ma, non c’è niente da fare, è più forte di loro. Mentono. E lo fanno sempre con i loro soliti toni da film. Che noiosi! Possibile che non riescano proprio a guarire da questo malanno? Pare di no, Comincio a credere che abbiano addirittura una qualche tara genetica che gli impedisce l’onestà. Quello che é successo in Ucraina, non è successo solo in Ucraina. Washington dovunque sia arrivata, e sottolineo dovunque, ha portato dolore e morte. Lo sanno lor signori? Certo che lo sanno! Eppure, chiunque parli in quel paese, a tutti i livelli dico, non è mai disposto ad una autocritica serena e una volta tanto davvero credibile. Poco importa se alla fine dell’articolo il sig. Cooper dice qualcosa di sensato resta sempre un americano non credibile per me. Il mondo è pieno del sangue innocente sparso dal suo governo sig. Cooper, gli direi, e francamente ne abbiamo abbastanza di frasi ad effetto che forse un certo effetto lo hanno sul suo pubblico, noi europei o forse dovrei dire cittadini liberi, nonostante i nostri difetti, vorremmo sentire ben altro mi creda.