Chi ha abbattuto il jet malese sull’Ucraina?

Il 17 luglio 2014 la follia di tre mesi di conflitto militare nell’oriente ucraino ha prodotto la prima scioccante conseguenza internazionale. Alle 15:20 GMT il jet Boeing 777-200 del volo MH-17 delle Malaysian Airlines, da Amsterdam a Kuala Lumpur, scompare nello spazio aereo ucraino proprio sopra l’area degli intensi combattimenti nella regione di Donetsk, schiantandosi vicino al villaggio di Grabovo, a circa 60 km af est da Donetsk.

Tutti i 285 passeggeri e 15 membri dell’equipaggio sono morti. Secondo i dati disponibili l’aereo di linea “volava alla quota di 10600 metri sul 350° livello di volo“. Tale quota di volo era aperto ai voli internazionali nonostante dall’8 luglio 2014 le autorità aeronautiche ucraine “non raccomandassero” voli internazionali sulla zona al di sotto del 302° livello, cioè 9600 metri, per via dell0″operazione antiterrorismo” scatenata nella zona che coinvolge operazioni dell’aviazione ucraina e difesa aerea attiva. Quindi formalmente la compagnia malese ha rispettato i limiti dell’autorità dell’aviazione civile ucraina, anche se il rischio per la sicurezza del volo era evidente.

La zona della catastrofe è infatti l’epicentro di aspri combattimenti tra unità regolari dell’esercito ucraino e milizie armate ribelli della Novorossia contrarie al golpe anticostituzionale di febbraio a Kiev. Una fonte informata che monitora la situazione operativa nella zona, aveva già rivelato che una batteria di sistemi missilistici antiaerei Buk, delle forze armate ucraine, era stata schierata nei pressi di Donetsk. Allo stato attuale, un’altra batteria di stessi sistemi missilistici è attiva a Kharkov. L’aereo che volava a una quota di oltre 10 mila metri può essere colpito solo con armi come S-300 o Buk. Le milizie non hanno tali armi, e non possono permettersi, come è stato riconosciuto anche dal ministro della Difesa ucraino Valerij Galetej in una dichiarazione su un’altra questione, due giorni prima della tragedia del volo MH-17: “… Una “potente arma” deve essere stato utilizzata per abbattere l’aereo in volo a 6.500 metri di quota che i missili a spalla utilizzati dai separatisti non possono raggiungere“.

L’esperto militare russo Igor Korochenko sostiene che la catastrofe a Donetsk è stata probabilmente causato da incompetenza degli operatori ucraini dei sistemi Buk, nei test dopo che la batteria è stata schierata nella nuova posizione. Ha detto che l’unità contraerea ucraina non ha avuto alcun tipo di formazione adeguata negli ultimi 23 anni, dal crollo dell’Unione Sovietica.

Quello che è successo oggi non è certo il primo caso di “fuoco sbagliato” dei militari ucraini su bersagli aerei civili. Il 4 ottobre 2001, il volo 1812 Tel-Aviv-Novosibirsk della Siberia Airline russa con 66 passeggeri e 12 membri d’equipaggio venne erroneamente colpito da un missile ucraino sul Mar Nero, durante le esercitazioni militari, cosa infine ammessa dagli ucraini. Nessuno a bordo sopravvisse. Quindi, indipendentemente se l’incidente MH-17 è stato causato da negligenza criminale e incompetenza dei militari ucraini, o deliberata provocazione (sconsiderata) di Kiev per incolpare la Russia, un forte impegno internazionale a fermare Kiev immediatamente le sue azioni punitive in Novorossia, fino quando le circostanze della tragedia saranno accuratamente studiati, è urgente.

I militari ucraini abbattono il Boeing-777 malese scambiandolo per un bombardiere russo
Vsevolod Lvov PravdeVGlaza 17 luglio 2014

Cartina aereo malese

Secondo una fonte dell’esercito, i militari ucraini della difesa aerea hanno abbattuto il Boing-777 di una compagnia aerea malese. Le vittime dell’incidente sono circa 300 tra passeggeri ed equipaggio. Come riportato dalle milizie, i militari ucraini presi dal panico hanno mobilitato militari e coscritti fiduciosi che il successo della milizia sia legato unicamente al fatto che la Russia li rifornisca di aiuti militari, cosa generalmente falsa. Come il miliziano “Tanchik” ha detto a PravdeVglaza.ru, la difesa aerea ucraina ha aperto il fuoco su un bersaglio non identificato, che non era stato rilevato dalle milizie, generando confusione tra i soldati dell’esercito della RPD (Novorossija). “Inizialmente, i ragazzi pensavano che si trattasse di un razzo lanciato da un MLRS Grad, ma l’angolo di lancio e la parabola indicavano che fosse chiaramente un missile antiaereo“, ha detto il miliziano.

Con alta probabilità, l’esercito ucraino, totalmente demoralizzato, ha scambiato l’aereo di linea per l’avvio dell’intervento diretto da parte delle Forze Armate russe, dopo di che ha deciso di aprire il fuoco sul bersaglio. L’incidente ha provocato la morte di circa 300 persone. Diversi media ucraini si sono affrettati a incolpare dell’incidente la milizia. La versione su PravdeVglaza.ru commentata da uno dei collaboratori di Strelkov, l’ex-capitano della difesa Fjodor Berezin, indica che per distruggere un bersaglio che vola ad un’altitudine di 10000 metri (vale a dire, alla quota del Boeing, quando è stato colpito da un proiettile) aveva bisogno di un sistema simile all’S-400, che semplicemente le milizie della Novorossija non possiedono; ma questi sistemi sono in possesso dei militari ucraini, e alcuni sono presenti nel loro corpo di spedizione. I Buk catturati alle unità della difesa aerea di Donetsk, sono in ristrutturazione, e come riporta Berezin, “oggi non abbatterebbero una grassa e pigra pernice“.

Numerosi miliziani ed analisti militari ritengono che l’attacco al velivolo civile sia opera degli ucraini, per giustificare l’ingresso nel conflitto delle truppe della NATO. Infatti, è ormai chiaro che la forza antiterrorismo ucraina ha subito una sconfitta inevitabile, in poche settimane e senza aiuto esterno.
L’aereo del Presidente Putin avrebbe potuto essere l’obiettivo del missile ucraino

Tratto da Aurorasito

Traduzione:  Alessandro lattanzio

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