Inserito alle 23:40h in
Economia da Redazione Ferrari in Borsa. Una squallida sceneggiata con Renzi e Marchionne, tali e quali li dipinge Crozza. Umiliato il cavallino rampante da Jobs News
Di Alessandro Cardulli
Lingua in bocca fra Renzi Matteo e Sergio Marchionne. L’uno presidente del Consiglio, pro tempore, l’altro presidente della Ferrari e numero uno di Fca, leggi Fiat-Chrysler e con lui lo stato maggiore del Lingotto l’amministratore delegato Amedeo Felisa, Piero Ferrari, il figlio del fondatore Enzo, il presidente di Fca ed Exor, John Elkann. L’occasione della comparsata, o meglio sceneggiata, il via alla quotazione di Ferrari in Borsa dopo la separazione delle azioni del Cavallino da quelle Fca. Doveva essere una festa, un po’ di retorica non guasta, “piazza Affari si tinge di rosso”, cinguetta Repubblica, il rosso di Maranello, del cavallino rampante nel cuore di tutti noi. Ma festa non c’è stata: il titolo debutta a 43 euro per azione, ma la giornata è di quelle storte per tutti i mercati mondiali. Il titolo va sempre più giù. Alla fine viene sospeso.