Inserito alle 22:55h in
Economia da Redazione di Marco Mori
Il 24 settembre, Mario Draghi, governatore di BCE e primo artefice delle politiche volte allo smantellamento della democrazia in Europa, dichiarava quanto segue: “In Eurozona non c’è rischio deflazione”.
A pronta smentita della sua assurda profezia pubblicavo questo articolo che vi invito a rileggere. Vedi:
Draghi dice che in Europa non c’è rischio deflazione e intanto Renzi agisce per abbattere i salari. Draghi, ancora tre mesi fa, dunque negava apertamente l’evidenza ed, in manifesta malafede, ribadiva che l’austerità non avrebbe portato l’Europa in deflazione. In realtà è ovvio, come era ovvio tre mesi fa, che la deflazione arriverà ovunque in Europa e, dove già c’è, aumenterà esponenzialmente. Siamo, infatti, in una situazione di palese rarefazione monetaria, causata dalle politiche recessive che vengono imposte ad oltranza alle nazioni (si tassa più di quanto si spende). Manca moneta (che ricordiamolo: si crea dal nulla senza alcuna contropartita), serve più spesa, ma invece che immetterla si fa l’esatto opposto.
Questo per l’ormai acclarato disegno criminoso di utilizzare la crisi come leva per cancellare le sovranità nazionali di ogni singolo paese UE.