di Luciano Lago
Di fronte allo sviluppo degli avvenimenti in Siria, ai risultati clamorosi ottenuti dall'intervento militare della Russia in quel paese contro i gruppi terroristi, si registrano in questi giorni importanti conseguenze geopolitiche nella regione Medio Orientale e non soltanto in quella. Primo effetto: l'Iraq, che già si è unito nel centro di coordinamento della lotta antiterrorista costituito a Baghdad, assieme alla Russia, la Siria e l'Iran, ha fatto ufficialmente richiesta a Mosca di estendere la sua campagna di attacchi aerei anche al territorio iracheno, dove già i russi avevano ottenuto le autorizzazioni di sorvolo. La richiesta è arrivata tramite il presidente del Comitato di Difesa del Parlamento iracheno, Hakim al Zamiri, il quale ha esplicitato la sua richiesta al Governo di Mosca, facendo capire che gli iracheni non nutrono molta fiducia nell'azione antiterrorista delle forze USA che sono da oltre un anno nel paese con la loro coalizione che non ha prodotto risultati significativi ma che al contrario ha visto espandersi il potere dell'ISIS nel paese. Lo stesso primo ministro iracheno, Haider Abadi, nel corso di una intervista al canale France 24 ,ha annunciato che il suo paese darà il benvenuto all'intervento russo contro lo Stato Islamico.