di Roberto Pecchioli
A fine agosto è il tempo dell’incontro annuale di Comunione e Liberazione. L’estensore di queste note conobbe CL, all’università, senza aver mai neppure udito il nome di Don Giussani. Militante di destra con tutte le difficoltà dell’epoca, era naturale la simpatia per quelle ragazze (erano in maggioranza donne) che sfidavano la violenza delle legioni rosse. Leggemmo poi i libri di Don Gius e quello che ci piacque fu soprattutto il fatto di considerare l’incarnazione come un “evento”, Dio che irrompe nella storia, ne cambia il corso, restituisce all’uomo il suo destino eterno. Gesù, nel messaggio di Giussani, era vero Dio pur rimanendo uomo, con i limiti, le sofferenze, perfino le arrabbiature dei mortali.
Tanta strada è passata sotto i ponti, adesso non riusciamo più a simpatizzare per i ciellini. Nel tempo, ci pare che siano accadute due pessime cose.
Da un lato, la burocratizzazione, il potere, la struttura che si fa fine a se stessa.