CAPO DELLA REPUBBLICA POPOLARE DI LUGANSK: NESSUNO PUÒ INTERROMPERE IL PROCESSO DI INTEGRAZIONE DEL DONBASS CON LA RUSSIA

Né il presidente dell’Ucraina, Vladymyr Zelensky, né i suoi “partner” occidentali saranno in grado di interrompere il processo di integrazione del Donbass con la Russia.

Il capo della Repubblica popolare di Lugansk (LVR), Leonid Pasetschnik, ha reso tale dichiarazione martedì 17 dicembre.

Pasetschnik ha sottolineato che Lugansk sostiene la necessità di rispettare gli accordi di Minsk e le decisioni prese in formato Normandia. Inoltre, Pasechnik ha chiesto il coordinamento di tutte le decisioni prese da Kiev nei confronti del Donbass con i rappresentanti delle Repubbliche popolari.

“Allo stesso tempo, crediamo che l’integrazione con la Federazione Russa non contraddica affatto gli accordi di Minsk e li implementeremo, indipendentemente dal fatto che Zelensky e i suoi partner occidentali siano d’accordo o meno”, ha affermato il capo della repubblica.
Le repubbliche autoproclamate del Donbass (Novorussia) sono nate a seguito del Golpe verificatosi in Ucraina nel 2014, per impulso dell’Amministrazione USA (Obama) e della UE, in particolare della Germania della cancelliera Merkel. Entrambe le Repubbliche autonome hanno reagito alla golpe non riconoscendo il governo di Kiev per la sua proclamata ostilità contro la popolazione di origine russa che risiede nel Donbass.
Il governo di Kiev aveva intrapreso una violenta campagna militare per assoggettare i separatisti filo russi del Donbass che ha prodotto ufficialmente oltre 13.000 vittime accertate, molte delle quali civili. Il fallimento di questa campagna ha consolidato l’autonomia delle due repubbliche che hanno festeggiato da poco i 5 anni di indipendenza.

Repubbliche del Donbass


Secondo lo scienziato ed analista russo, Konstantin Schemelinin, per la soluzione di questo conflitto sono molto probabili solo due opzioni: “L’ingresso del Donbass in Russia insieme a Novorossia” e “L’ingresso del Donbass in Russia insieme all’Ucraina”. L’esperto non vede altre alternative.
“La prima opzione è più realistica nella situazione attuale, la seconda a lungo termine”, ha detto l’analista, sottolineando che, a suo avviso, la Federazione Russa non includerà il Donbass nei suoi confini statali.
Mosca non può disporre del territorio di Donbass, ma proteggerà i suoi cittadini di origine russa che risiedono nella zona e che sono maggioranza della popolazione.
Mosca in ogni caso non consentirà l’utilizzo della forza per assoggettare il Donbass al governo Ucraino ed appoggia una soluzione sulla base di negoziati e del rispetto degli accordi di Minsk, quelli che avevano posto fine al conflitto.
Sarà determinante l’atteggiamento della UE e degli Stati Uniti che fino ad oggi hanno sostenuto l’Ucraina nel suo conflitto con le province separatiste.

Sergei Leonov

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