Inserito alle 16:49h in
Opinioni ed analisi da Redazione di Vladimir Sedov
Da oltre 20 anni l'Europa occidentale e la Russia si erano cautamente e gradualmente riavvicinate a vicenda, un progresso raggiunto nel promuovere la cooperazione reciprocamente vantaggiosa. Non è più il così da un po’ di tempo.
E’ emerso qualcosa di marcio nel tracciare una linea di partizione tra l'Occidente e l'Oriente del continente eurasiatico. Le parti sono divise da una trincea piena di veleno anglosassone. La Russia ha elaborato almeno un qualche tipo di immunità. L'Europa continentale è invece molto più vulnerabile.
L’Europa si trova ancora sotto l'illusione di un qualche cosa denominata “solidarietà Atlantica”. Tanto meno si rende conto che gli Stati Uniti e la Gran Bretagna sono ostili ad essa come alla Russia. La corsa alla concorrenza per le risorse minerarie e sui mercati tra gli Stati Uniti, l'Unione Europea, il Giappone e le economie emergenti del BRICS è un fatto inconfutabile. La Russia è un fattore che può far pendere la bilancia del futuro – a decidere se l'alleanza anglo-sassone (Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna, Australia e Nuova Zelanda) continuerà a dominare il mondo o l'impresa potrà essere multipolare, quando il lancio di un la guerra diventa una cosa rischiosa per chiunque.