Inserito alle 21:55h in
Opinioni ed analisi da Redazione di Juan Manuel De Prada
Non esiste alcun altro libro che ci fornisca una filosofia della Storia tanto indovinata
come nell'Apocalisse. Nella narrazione delle "sette calici", ad esempio, scopriamo che, dopo che si diffondono nel mondo ciascuna delle sette piaghe, gli uomini, invece di rinnegare la loro superbia e di pentirsi delle proprie azioni continuano a perserverare nell'errore!
Così sta accadendo oggi, nei nostri giorni, con la piaga che abbiamo denominato come "crisi economica", la cui causa (nei suoi aspetti puramente materiali) si trova nella
finanziarizzazione dell'economia, che (come denunciava Juan Paolo II l'11 di Settembre del 99, in un discorso profetico, silenziato in quei giorni dai media del sistema)
genera un problema nuovo e di molto ardua soluzione, che è la rottura della relazione tra la ricchezza prodotta ed il lavoro, per il fatto che oggi è possibile creare rapidamente grandi ricchezze senza nessun collegamento con una quantità definita di lavoro realizzato", in modo tale che l'economia reale cessa di "essere ordinata al servizio del bene comune".