di Antonio Terenzio
Il rublo riprende quota e, dopo qualche settimana, i velinatori della stampa atlantista, dimentichi di un paese come la Russia, che durante la sua storia ha dovuto subire crisi ben peggiori, toppano ancora e devono rassegnarsi all’evidenza che Putin e la sua classe dirigente sono di ben altro spessore rispetto ai Gorbaciov e agli Eltsin, e che l’Orso russo, non si fara’ schiacciare da nessuno.
La Crisi Ucraina invece, scatenata da un golpe preparato dalla Nato e dalla Cia, ha portato all’elezione dell’oligarca Petro Poroshenko e alla nomina di tre personalita’ indicate direttamente dal Dipartimento di Stato Usa, inserite nei ministeri centrali come Salute ed Economia. Tali investiture sono la prova oramai tangibile ed inoppugnabile del coinvolgimento americano nel governo fantoccio di Kiev. E gli scribacchini o militanti per la “democrazia e i diritti” sul modello occidentale, non sanno piu' a che santo progressista aggrapparsi, se all’intervento del think tank del Foreign Affairs, Mearsheimer, ripreso qualche mese addietro dalla Stampa, si aggiunge anche quello di George Friedman, importante analista del centro di studi strategici americano Stratford, i quali ammettono, senza mezzi termini, l’errore Usa di aver provocato il golpe di Majdan attraverso l’utilizzo di bande pseudo/naziste, per rovesciare il governo di Yanukovich regolarmente eletto, onde arrivare ad una frattura profonda con Mosca.