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Opinioni ed analisi da Redazione di Eugenio Orso
Molti si saranno stupiti per il “ritorno” di Nicolas Sarkozy, vincitore delle elezioni dipartimentali di domenica scorsa, in Francia, e per la mancata affermazione del Front National, la cui vittoria era malevolmente prevista da molti sondaggi e osteggiata con ogni mezzo dalla sinistra euroserva di Hollande e Valls, che ha chiamato a raccolta persino gli intellettuali-manutengoli del sistema. Com’è possibile? La vittoria arride a uno come Sarkozy, già sputtanato abbondantemente, coinvolto in almeno sette inchieste (tanto per citarne una, finanziamento occulto della campagna elettorale 2012 per almeno una decina di milioni di euro), “spalla” della Merkel nell’unione dell’austerità e dei poteri forti finanziari, traditore degli interessi del popolo francese in molti sensi. Per intenderci, colui che ha riportato la Francia nel comando militare integrato dell’alleanza atlantica – tabù dai tempi di De Gaulle, che ne uscì negli anni sessanta – legandola mani e piedi all’avventurismo militare americano e all’”occidente” neocapitalista.