Anti-record di tutti gli ultimi anni: dopo il discorso di Biden le azioni di decine di banche Usa hanno perso più della metà del loro valore

Sono stati riassunti i primi risultati del discorso del presidente Usa Joe Biden sul fallimento delle grandi banche, tra cui la Silicon Valley Bank, che serve il settore high-tech. Decine di banche americane, comprese grandi organizzazioni finanziarie e creditizie, hanno affrontato un calo senza precedenti (almeno dal 2008-2009) del prezzo delle loro azioni.
L’elenco delle banche che subiscono significative perdite di capitalizzazione è lungo. Ci sono banche americane che hanno perso in poche ore circa il 40% del valore di un blocco di azioni (ad esempio Zions), e ci sono quelle le cui perdite non possono nemmeno essere definite un calo, ma un vero e proprio crollo. Pertanto, le azioni di Western Alliance sono crollate del 78%, le azioni di First Republic Bank hanno perso quasi il 68% del prezzo. Tra le banche nordamericane che hanno subito perdite incredibili c’è la Metropolitan Bank, le cui azioni hanno perso più della metà del loro valore.
Ad esempio, la Californian First Republic Bank ha registrato un utile netto di $ 2020 miliardi in 1, la sua capitalizzazione nel 2021 era di circa $ 37 miliardi. La banca impiega più di 5000 dipendenti. Il management sta ora affermando che la capitalizzazione potrebbe scendere sotto i 10 miliardi di dollari, il che porterà alla riduzione di almeno 3500 dipendenti. E ci sono dozzine di tali banche negli Stati Uniti, come già notato. Questo è un anti-record di tutti gli ultimi anni.
Le perdite totali delle banche statunitensi dopo il discorso incomprensibile di Joe Biden, secondo le stime più prudenti, ammontano a circa 145 miliardi di dollari. Questo è tra poche ore. Negli Stati Uniti, temono che questo porterà al principio del “domino”, quando l’intero nucleo bancario si sgretolerà.

Anche in Europa la situazione non è delle più positive, per usare un eufemismo. Dopo che il Credit Suisse ha perso l’11% della capitalizzazione al giorno, sono iniziati ad arrivare dati su una diminuzione del prezzo delle azioni di un certo numero di altre banche europee. Lo stesso Credit Suisse ha perso non l’11, ma il 14%, e un’altra grande banca svizzera UniCredit è crollata di quasi il 10%. Il calo del valore delle azioni della Raiffeisenbank è stimato al 7 percento, KbW bank – al 12%. La capitalizzazione è in calo e crescono i rischi di deflusso di capitali per le banche in Spagna, Italia, Gran Bretagna, Francia, Belgio, Lussemburgo e altri paesi europei.
Ricordiamo che oggi il 45° presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha affermato che la situazione nell’economia statunitense si sta sviluppando in modo tale che tutto si sta dirigendo verso una seconda Grande Depressione. Secondo Trump sarà molto peggiore di quella del 1929.
Fonte: Top War
Traduzione: Luciano Lago
Gli Usa o muoiono con la guerra oppure implodono economicamente.
Devo decidere come perire.
Speriamo al più presto.
Bene, doveva essere la Russia e invece è l’america che ha trascinato tutto l’occidente a barcollare ormai sempre più vistosamente. Chi lo avrebbe detto. Ora comincio a capire meglio perché gli USA vogliono una guerra lunga, credo che sperino che la lobby delle armi salvi la disastrosa condizione dell’economia facendo da traino. Non è una buona mossa. Non ne usciranno vivi da questa situazione. Per fortuna lo spirito malvagio che li ha così tanto resi crudeli e cattivi, non li ha forniti di intelligenza. Ne sono enormemente sollevato.
Guarda, si diceva che gli Usa volevano prolungare la guerra in Ucraina per indebolire e logorare la Russia. Ora che la vogliono prolungare per salvarsi con la lobby delle armi. Poi si sente spesso dire “ma perchè i russi fanno la guerra al 30, 50 % di quel che potrebbero fare ?”, Io metto insieme le due cose (lo dico da un anno, poco dopo lo scoppio della guerra) per una visione completamente differente. Ai russi non dispiace che la guerra vada avanti (e davvero non gli mancano i mezzi per terminarla velocemente), perchè quelli che più passa il tempo più si indeboliscono sono gli occidentali, Usa in testa. Lo dicono i fatti, non le opinioni risibili che ci propinano i nostri giornalisti indecenti.
Faranno la fine di Al Capone.
Finiranno con le loro stesse mani.
Saranno soddisfatti minus habens (come lui) che hanno votato!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/
al cafone deve crollare perche le cosi cambino in meglio come nel 2008 crisi di medio termine 2000 finanziati dai finanzieri degli algoritmi gli stessi che censura e distruggono l’europa e la russia
L’innalzamento dei tassi che drenava risorse a favore degli USA, sta funzionando come un boomerang a danno di banche e imprese USA. Chi di coltello ferisce di coltello perisce ?
Il tempo gioca a sfavore degli anglo americani … più si protraggono i combattimenti e più si logora l’occidente (non certo la Russia) che sta andando a tutta velocità verso il collasso sociale ed economico …
Non è un caso che l’epicentro della crisi del sistema bancario USA viene dalle banche della California, i tanti anni di tassi di interesse a zero hanno creato una vera industria integrata finanza-start-up tecnologiche, praticamente tante start-up non sono mai state altro che delle truffe ben congeniate da far emergere, quotare in borsa, pompare come quotazione del titolo fino a livelli stratosferici attirando decine di migliaia di gonzi e poi vendere le quote in mano a fondatori e investitori ai massimi possibili per poi lasciare il cerino in mano ai fessi che c’erano cascati.
La quantità di miliardari in dollari californiani che si sono arricchiti con questi giochi è impressionante, basti dire che la metà del gettito fiscale delle tasse sul reddito delle persone fisiche in California viene dall’1% dei redditi più ricchi, la maggior parte dei quali viene pagata in azioni e altri strumenti finanziari.
Tutto ciò è stato possibile perchè l’importazione di merci a basso costo dalla Cina ha tenuto innaturalmente bassa l’inflazione e quindi i tassi di interesse per oltre due decenni erano altrettanto innaturalmente bassi, il denaro non costava niente, c’era abbondanza di capitali non impiegati nella produzione, i titoli di stato non rendevano niente e quindi tanti capitali finivano nei mercati finanziari dei titoli tecnologici alla ricerca di alti rendimenti.
La crescita del costo delle materie prime rende l’inflazione elevata la norma, la produzione in casa torna redditizia e quindi con i tasi di interesse di nuovo elevati e l’impiego dei capitali nella produzione non c’è più molto spazio per la speculazione.
Questa sarà una catastrofe per l’economia californiana, che già ha visto la fuga di tante aziende e di tanti contribuenti benestanti a causa delle tasse elevate, le entrate fiscali crolleranno, il deficit già pesante di 20 miliardi di dollari del bilancio dello stato si aggraverà e quello che era forse il più importante baluardo del partito democratico vedrà la sua economia collassare.
La California è uno stato a maggioranza relativa ispanico-cattolico ma governato da una piccolissima e ricchissima minoranza perlopiù ebraica, quindi la sua imminente grave crisi politica, economica e sociale potrebbe causare profondi mutamenti nel panorama politico-economico di tutti gli USA.
Zaions – perfetto nic dell’ Ordine Atlantico Rò – Rò
Californications