Allarme per aggressioni e delitti sessuali in Svezia. Le autorità tergiversano

Il ministro svedese rifiuta di pubblicare la nazionalità degli stupratori, “potrebbe discriminare le etnie  straniere nel paese”.

Morgan Johansson, ministro svedese della Giustizia, invitato da un comitato di cittadini a dare spiegazioni sull’escalation di violenze sessuali verificatesi nel paese scandinavo, si è rifiutato di pubblicare la lista con i nomi degli stupratori ed ha dichiarato di non avere alcuna intenzione di far sapere quale sia l’origine nazionale degli stupratori.

Nonostante che nell’ordinamento svedese sia stabilito che la legge sia uguale per tutti, senza distinzione di razza, sesso o credo religioso, ai cittadini svedesi viene impedito di conoscere chi siano gli autori dei reati e a quale gruppo sociale o etnico appartengano i delinquenti.

Negli ultimi due anni, da quando si è avuta l’emergenza immigrazione che ha colpito la Svezia come altri paesi europei, si è registrata una impennata dei reati di aggressioni contro le donne con un aumento esponenziale dei delitti sessuali che sta fortemente preoccupando l’opinione pubblica.

Questa situazione di grave allarme ha indotto il Partito Moderato della Svezia a chiedere al Ministero della Giustizia di pubblicare le statistiche di questi delitti con i dati corrispondenti agli autori, incluso quelli dell’origine etnica e nazionalità dei soggetti con la finalità di fare luce su questo tema sensibile. Conoscere chi siano i delinquenti e chi le vittime, viene considerato un elemento importante per poter fare un lavoro di prevenzione, come ha dichiarato il portavoce del partito Moderato, Tomás Tobé, che ha parlato alla rete Tv svedese SVT rendendo pubblica tale richiesta.

Il ministro della giustizia, Morgan Johansson, ha sostenuto che la richiesta sarebbe diretta a gettare la responsabilità dell’aumento di questi delitti esclusivamante ai migranti extracomunitari ed ha argomentato che tutti i criminali debbono essere trattati in modo uguale.
Secondo il ministro l’unico denominatore comune di questi delitti è quello che tutti gli autori sono uomini. Una affermazione che rientra nel “politicamente corretto” a cui si attengono gli esponenti del governo che hanno aperto le porte del paese all’ondata migratoria proveniente da Medio Oriente e Asia centrale (in prevalenza) a cui viene imputata questo forte aumento della criminalità contro le donne.

Svedesi protestano

Inoltre il ministro ha sostenuto che i delitti sessuali avvengono contro tutte le etnie e gruppi e sono sempre avvenuti in Svezia anche in precedenza.
Per questo il ministro ha rifiutato di produrre questa statistica ed ha insistito nel dire che i dati precedenti e gli studi internazionali effettuati fatti “dimostrano tutti la stessa cosa. Le minoranze sono spesso sovrarappresentate nelle statistiche delittive ma, nel controllare i fattori socioeconomici, questa esposizione sparisce”.

I comitati dei cittadini hanno anche richiesto al Ministero di instituire contingenti militari a controllare i quartieri dove sono maggiormante presenti gli immigrati extracomunitari per arginare il fenomeno. Il Ministro si è rifiutato di prendere questi provvedimenti argomentando che questi non sono problemi che possono essere risolti con una soluzione di tipo militare.
Johansson è stato al centro di polemiche in passato anche per essersi rifiutato di revocare la cittadinanza a elementi dello Stato Islamico di ritorno in Svezia come “foreign fighters” dal Medio Oriente. Il ministro aveva detto che il governo svedese si rifiuta di fare alcunchè che abbia effetto sulla perdita di nazionalità di questi elementi di origine straniera ma divenuti cittadini svedesi.

I comitati cittadini non sono rimasti soddisfatti delle spiegazioni date dal ministro e si sono risevati di richiedere una mobilitazione dei propri attivisti per presidiare le zone a rischio e difendere le donne che rincasano la sera dai luoghi di lavoro.

Fonti: Europa Hoy

Savemysweden

Traduzione e sintesi: Alejandro Sanchez

13 thoughts on “Allarme per aggressioni e delitti sessuali in Svezia. Le autorità tergiversano

  1. Sweden Is Sliding Into Chaos — and the Media Is Applauding

    Sweden is the canary in the coal mine for the West”

    by Vincent De Large for Russian Insider

    The Elephant in the Room

    With a population of 10 million people Sweden is home to just 20,000 Jews. Being just 0.2% of the population they punch above their weight. Much of Sweden’s media is owned by the Bonnier family and a disproportionate number of journalists and experts have names like Wolodarski, Silberstein,, Radetzki, Rothstein, Aschberg, Leman, Epstein etc. Another example is Jersey Sarnecki, a Jewish criminologist who is trotted out on a regular basis to “debunk” that crime is increasing or that migrants commit more crime than natives.

    In fact, the father of Swedish multiculturalism was in fact not a Swede at all but a holocaust survivor named David Schwarz. The man gives Bear Grylls a run for his money because he supposedly survived no less than four (!) extermination camps (Buchenwald, Nordhausen, Dora, Bergen-Belsen). He contracted typhus and tuberculosis and was transported to a sanatorium for recovery in Germany and later Italy. He was later treated in Sweden until 1954 and once recovered dedicated his life into turning his new host nation into a multicultural country.

    When Vox (owned by Ezra klein) responded to Trump’s statements by “debunking” Sweden’s rape epidemic claiming that they “rigorously investigated the narrative, and concluded that it “falls apart as soon as you speak to anyone knowledgeable in Sweden”. Who might these knowledgeable people be, you ask?

    “What we’re hearing is a very, very extreme exaggeration based on a few isolated events, and the claim that it’s related to immigration is more or less not true at all.” This is according to the aforementioned Jerzy Sarnecki, a criminologist at Stockholm University….

    http://russia-insider.com/en/sweden-mess-big-fat-mess-sad/ri19018

    Cordiali saluti.

    Fabrice

    1PS “Il vero potere risiede nelle mani dei detentori dei mass media”, Licio Gelli

    2PS “As a Swede I can vouch that this story is 100% correct analysis. Of course here in “free speech” Sweden they would crucify me for saying this publicly”, post written by Daniel Martin

    3PS ovvio che le responsabilità ancora maggiori sono delle forze militari svedesi che di fronte a un attacco devastante del genere giochicchiano invece con la Nato a fare il muso duro contro la Russia, insomma, il loro senso patriottico pari a zero al momento!!

  2. Il sogno di questa Europa liberale che “tutto” accoglie e tutto si concede non è un sogno ma un incubo da cui riusciremo ad uscire solo se ci svegliamo. Che sia un incubo è dimostrato dalle conseguenze dell’affermazione integrale del liberalismo e del politicamente corretto proprio dove Il mito del modello di società aperta trova la sua massima espressione in quello svedese. Una società che si presentava come il più compiuto e riuscito dei modelli si rivela essere la più rovinosa delle sperimentazioni sociali. Ce da chiedersi perché? E la risposta è semplice: perché la presunta apertura non ha portato al dialogo e al confronto nel rispetto reciproco ma a uno scontro sociale cruento fatto di abusi e di violenza. Tutto questo per aver ceduto al delirio del politicamente corretto, il quale ha imposto un orizzonte ideologico dove domina il SENSO DI COLPA per le condizioni spaventose in cui versa l’Africa e il Medioriente, tutte però determinate dalle scelte coloniali e guerrafondaie fatte, da sempre, dall’élite dominanti. Un senso di colpa verso cui l’infarcitura di buonismo diventa funzionale per la costruzione di una falsa pratica dell’accoglienza. Un’accoglienza che si vuole radicale e che conduce alla rinuncia della propria identità e dei propri valori. Una pratica della “rinuncia” che rientra nel quadro di una catarsi all’incontrario, dove primeggiano corruzione e depravazione, che coinvolge la morale, la famiglia e l’identità biologia. Siamo stati spinti in una palude dove il bene e il male si confondono e dove ci viene sottratto ogni riferimento, soprattutto quell’Etica che ha fatto da lampada, necessaria ad illuminare la strada per proseguire nell’evoluzione. Si sta delineando una sorte di civiltà globale del “pantano” dove alla morte di quella che ha portato fin qui il testimone non ne subentra un’altra perché secondo l’élite che governa il mondo siamo arrivati alla fine della storia. Per questo motivo non c’è più un’evoluzione verso cui tendere perché questa ci viene presentata come l’unica civiltà possibile – non la migliore ma l’unica possibile.
    Ma tutto questo quadro ancora per poco si potrà reggere, segnali sempre più frequenti ce lo dimostrano e Iniziative come quella dei cattolici polacchi ne sono la prova.

    1. Bravo Salvatore
      Sono perfettamente d’accordo,ma purtroppo noi come popolo prendiamo coscienza molto faticosamente e con dolore.
      La tua visione è molto chiara e ben formulata circa i pericoli di una società cosiddetta aperta.
      Comunque sia questo miscuglio dissonante e questo pantano non ci porterà da nessuna parte.
      L’evoluzione non è una cosa semplice,ma una continua rimessa in gioco delle nostre certezze e una visione sempre più chiara dell’azione l’azione di forze ostacolatrici
      che ci metteranno furbescamente contro gli uni con gli altri e tenderanno sempre più e continuamente trappole.
      Rischiamo di perdere il senso di cosa significhi avere una società veramente libera, responsabile, aperta agli altri e non con
      false accoglienze e false integrazioni,che minano alla base qualsiasi società e rendono odioso il rapporto umano.

    2. Come esprime il significato medesimo del termine, la regola ha il compito di regolare; fisiologicamente esiste un raggio d’oscillazione per ogni cosa, affinché possa esistere e vivere; così il cuore, del pari alla cassa toracica e ai polmoni, si espande e si contrae, il diaframma si innalza e si abbassa. Non dobbiamo dunque intendere la regola come qualcosa di rigido e paralizzato, ma nemmeno come qualcosa di arbitrario e modificabile ad uso e consumo, bensì come quell’ambito che permette una oscillazione naturale e ordinata.
      Il liberismo, da intendersi nell’accezione concettuale il più ampia possibile e non soltanto limitato alla sfera politico-economica, si propone di dilatare quell’intervallo fissato fisiologicamente dall’interconnessione delle cose perseguendo un’idea sostanzialmente caotica, seppur istintivamente intrigante, di libertà (c’è invece ben poco da scherzare coi sottili rapporti che regolano il cosmo in tutti i suoi aspetti, ed una seppur minima conoscenza dell’Astronomia suggerisce ciò che Keplero significò nel suo trattato “Harmonices Mundi”, ove peraltro esprime, diversamente dalla visione statica di Copernico, la dinamicità delle suddette armonie che compongono le proprie oscillazioni in un quadro totale armonico e ordinato – basterebbe riflettere sul fatto che il rapporto aureo, o sezione aurea, la cui presenza si ritrova in natura per esempio nella disposizione dei piccoli fiori componenti l’infiorescenza del girasole e nelle spirali della conchiglia nel nautilo, è un numero cosiddetto irrazionale: 1,6180339887…). Possiamo quindi affermare che la rigidità della regola soffochi l’espressione dell’essenza, mentre il lassismo la disgreghi corrompendola (“In medio stat virtus”, sostenevano gli antichi e tuttavia ciò non significa che la virtù, o l’equilibrio, derivino dalla semplice somma algebrica tra la nefandezza e il sublime: l’ordine connaturato, benché non strepiti né appaia straordinario, possiede già un che di sublime a guardar meglio – così infatti esortava il sufi Ad-Darqawi: “Devi approfondire invece la scienza interiore; e combatti la cupidigia; allora vedrai meraviglie”).
      Contrariamente al liberismo, la libertà reale ed effettiva esprime dunque l’adesione a questo quadro generale, dal che ne consegue la necessità di conoscerne profondamente le leggi costitutive (ciò che si traduce in un lavoro sottile e sostanzialmente infinito, il quale determina l’impossibilità dell’uomo, in quanto tale, ad essere veramente e risolutivamente libero; e tuttavia v’è una componente umana che lo è: quella che, essendo intimamente connessa e compartecipe dell’armonia totale, esprime la natura sovraumana, sovraindividuale e divina).
      In questo senso, la libertà coincide col massimo di responsabilità e coscienza possibile, e non col suo seducente, quanto disordinato e caotico contrario (ciò che i demiurgici fautori del liberismo conoscono benissimo, ma s’ingannano nel poter trarre vantaggio, o considerarsene immuni, dal suscitare un acquiescente disordine negli altri). Ragion per cui mi piace liquidare, in modo scanzonato e paradossale, ogni pretesa titanica e luciferina espressa dal liberismo coll’eccentricità d’una battuta che compare nel mitico film “I Soliti Ignoti”, allorché Tiberio (Marcello Mastroianni) rampogna i suoi compagni con le seguenti parole (https://www.youtube.com/watch?v=ee_rKL-ZUDs): “Rubare è un mestiere impegnativo, ci vuole gente seria, mica come voi! Voi, al massimo, potete andare a lavorare!”.

  3. salve
    apertura, dialogo, accoglienza, sono “belle parole” ma anch’esse necessitano di regole (da osservare e da far osservare) e da norme
    dettate da una educazione di fondo che, tutti, dovrebbero avere.
    Si dialoga con i figli e si è anche aperti con loro ma se si dice loro di rientrare per una data ora, quella deve essere; non puoi per motivi X ? benissimo,
    avvisi e si trova una soluzione e si permette l’eccezione che, però, NON deve diventare regola.
    Lo stesso vale per l’accoglienza: io ho girato il mondo e ovunque sono stato accolto bene per il semplice fatto che osservavo le leggi e le usanze
    delle nazioni che visitavo e, a differenza di chi viene qui da altri posti, non chiedevo che tali leggi venissero cambiate perchè a casa mia
    si fa diversamente.
    Il ministro svedese andrebbe deposto subito e altrettanto subito andrebbe messo in condizioni di non avere più alcuna carica, neppure
    quella di netturbino …
    un saluto
    Piero e famiglia

    1. Infatti il noto proverbio secondo cui esistano eccezioni che confermano la regola ci dice in sostanza che queste eccezioni non possono esistere a priori (qualora esistessero in anticipo, sarebbero contemplate nella regola e dunque cesserebbero d’essere eccezioni), bensì soltanto a posteriori, a seconda delle circostanze eccezionali, fino ad allora ignote, di cui tenere conto: il che rafforza anzitutto la bontà della regola genuina, dopodiché ne conferma la validità nella possibilità di accogliere eccezioni imprevedibili, ma comunque dotate di fondamento.

  4. Domanda per lo redazione di Controinformazione:

    Avevo scritto un post e riportato un articolo in inglese davvero significativo per meglio inquadrare l’intera faccenda, aveva preso circa 8 likes e ora è sparito, si può sapere perchè è sparito?

    Cordiali saluti.

    Fabrice

    PS pubblicarlo e farlo poi sparire non mi sembra per niente coerente se si vuole davvero fare Controinformazione!!

    1. Facciamo una ricerca per verificare dove sia finito. Potrebbe essere stato inavvertitamente catalogato comer spam ma ci sembra strano. In ogni caso potrebbe inviarlo nuovamente….

    2. Trovato. Essendo in inglese, era stato scambiato per una delle tante spam che arrivano al sito…… Grazie comunque per la sua segnalazione.
      Ricambio i saluti
      Luciano Lago

      1. @Redazione

        OK, problema risolto!!

        Complimenti per la vostra prontezza e onestà intellettuale!!

        Cordiali saluti.

        Fabrice

  5. Abbiamo riempito l’Europa di negri e beduini islamici per la gioia di tutti i giudei che vogliono la distruzione della cristianità.

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