Al-Safadi dopo l’incontro con Al-Assad: la visita è una prima tappa per raggiungere una soluzione alla crisi siriana



Dopo un lungo allontanamento, il ministro degli Esteri giordano Ayman Safadi arriva in Siria e incontra alti funzionari dopo i devastanti danni del terremoto.
Il presidente siriano Bashar al-Assad ha incontrato oggi, mercoledì, il ministro degli Esteri giordano Ayman Safadi durante la sua recente visita a Damasco, la prima del suo genere dall’inizio della crisi siriana.

L’agenzia di stampa siriana “SANA” ha dichiarato che il presidente Bashar al-Assad ha ricevuto il ministro degli Esteri giordano Ayman Safadi, dopo un incontro tra quest’ultimo e il suo omologo siriano, Faisal al-Miqdad.

Dopo il suo incontro con il presidente siriano a Damasco, Safadi ha dichiarato: “La visita è una stazione per raggiungere una soluzione alla crisi siriana”, aggiungendo: “Il nostro messaggio è chiaro: siamo al fianco del popolo siriano per superare questa prova.

Il ministro giordano ha affermato che “la Giordania fornirà tutto il possibile per sostenere i fratelli siriani”, osservando di aver trasmesso al presidente Assad l’entusiasmo e la certezza del re che la Giordania fornirà tutto il possibile per aiutare il popolo siriano.

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Da parte sua, il ministro degli Esteri siriano Faisal al-Miqdad ha affermato che le parole di re Abdullah al presidente al-Assad, con cui ha dichiarato che, per le vittime del disastro, sono state “un balsamo per le ferite dei siriani”, osservando che la visita di Safadi “è venuta a tradurre i sentimenti della leadership del governo giordano ” e i sentimenti del popolo giordano nei confronti della Siria.

Al-Miqdad ha aggiunto: “Era naturale per il re, il governo e il popolo di Giordania stare dalla parte dei loro fratelli in Siria”, aggiungendo: “Siamo molto contenti della visita del ministro Safadi, e l’apprezziamo molto, ed è arrivata nel momento e nel tempo giusto .”

Subito dopo il terremoto avvenuto in Turchia e in Siria, il monarca giordano ha diretto aiuti alle famiglie delle vittime e dei feriti, e ha inviato due telegrammi di cordoglio ai presidenti siriano, Bashar al-Assad e turco, Recep Tayyip Erdogan.

Il terremoto in Siria rompe il “ghiaccio dell’allontanamento” con Damasco di alcuni paesi arabi.
Il 6 febbraio un terremoto di magnitudo 7,7 ha colpito parti della Turchia e della Siria, seguito da forti scosse di assestamento.

Il terremoto in Turchia e in Siria ha causato gravi danni a migliaia di edifici, tra cui scuole, strutture sanitarie e altre infrastrutture pubbliche come strade, aeroporti, porti, terminali petroliferi, linee elettriche, approvvigionamento idrico e servizi igienico-sanitari.
Gli aiuti sono stati ostacolati dal perdurare delle sanzioni decretate dagli Stati Uniti e dai paesi occidentali contro la Siria. Soltanto da ultimo Washington ha stabilito un momentaneo allentamento delle sanzioni per permettere l’arrivo di alcuni aiuti.

Sono ancora in corso le operazioni di soccorso per cercare i sopravvissuti sotto enormi cumuli di macerie nelle zone terremotate della Siria e della Turchia.

Fonte: Al Mayadeen

Traduzione: Fadi Haddad

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