di Grete Mautner
Si è in attesa che la massima rappresentante diplomatica europea, Federica Mogherini, si riunisca con un gruppo di sedici ministri degli Esteri il 29 Gennaio per trattare, tra le altre questioni, il problema delle migrazioni illegali, un tema che si è trasformato in una minaccia per l'esistenza stessa e per la coesione dell'Unione Europea. Risulta abbastanza strano che la Mogherini vada a discutere di tale importante questione con i rappresentanti degli Stati che più drasticamente si oppongono ai flussi migratori. Bisogna dire che l'ondata migratoria epocale che si sta riversando sull'Europa ha determinato la radicalizzazione della società europea ed ha contribuito da lungo tempo nella crescita del crimine organizzato nella UE, tanto che, nel suo tradizionale discorso di Natale alla sua gente, il presidente della Repubblica Ceca, Milos Zeman, ha dichiarato di volersi opporre decisamente all'ammissione incondizionata di quote di migranti provenienti da paesi mussulmani. Come lui anche il primo ministro ungherese, Viktor Orban ed i Governi della Slovacchia e della Polonia, tutti sulle stesse posizioni di rigetto delle politiche migratorie della UE.