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Opinioni ed analisi da Redazione Riceviamo e pubblichiamo una interessante analisi di Giorgio Da Gai *
Il Califfato, un pericolo che minaccia anche noi L’ISIS (Stato Islamico dell’Iraq e della Siria) o ISIS (Stato Islamico dell’Iraq e della Siria) inizia a prendere forma nel 2004 in Iraq, nelle provincie a maggioranza sunnita dove combattono i militanti di Al Qaeda.
Il 13 ottobre del 2006, detta organizzazione si trasformerà in ISI (Stato Islamico dell’Iraq) a guidarlo sarà Abu Omar al-Baghdadi, che il 18 aprile del 2010 sarà ucciso in un operazione antiterrorismo delle forze statunitensi e irakene.
I rapporti tra il nascente Califfato e Al Qaeda si deterioreranno durante la guerra in Siria. Nell’aprile del 2013, Ayman al Zawahiri, attuale leader di Al Qaeda dopo la morte di Osama bin Laden (2.5.2011) sceglie l’organizzazione al Nusra come rappresentante di Al Qaeda in Siria, preferendola al Califfato. Questa decisione porterà alla frattura tra le due organizzazioni. (1)
Il 29 giugno 2014 nasce il Califfato, l'ISI si trasforma in ISIL (Stato Islamico dell’Iraq e del Levante) a guidarlo è Abu Bakr al-Baghdadi che si autoproclama califfo, successore del profeta Maometto, guida politica e spirituale di tutti i mussulmani. Abu Bakr al-Baghdadi nel 2009 fu rilasciato dal campo di detenzione americano di Camp Bucca in seguito al parere di una commissione che ne raccomandava il “rilascio incondizionato”. (2) Il sedicente sceicco vorrebbe unire tutti i mussulmani dell’Iraq e della Siria in un moderno Califfato, uno Stato governato dalla sharia.
Rispetto ad Al Qaeda, il Califfato non si costituisce come un organizzazione terroristica che opera a livello internazionale e dipende da finanziamenti esterni; ma come un vero e proprio Stato, che governa un territorio ben definito e sul medesimo esercita i poteri tipici di uno Stato, dalla riscossione delle imposte all’erogazione dei servizi pubblici, compresa l’amministrazione della giustizia.